Israel Hilario, noto ciclista peruviano della categoria Lc2 ha da poco concluso il suo ultimo raid ciclistico 'Unendo Perù, Ecuador e Colombia', una distanza di 3500km da Lima a Bogotà divisa in 30 tappe. È soltanto una delle tante belle imprese che Israel da qualche tempo a questa parte ci offre con molto entusiasmo. Un ulteriore plauso va doppiamente fatto per le numerose difficoltà economiche che è riuscito a superare con molta determinazione. Da non sottovalutare anche i vari pericoli che si possono trovare lungo la famosa strada Panamericana che percorre in lungo tutta la parte ovest dell'America. Partito da Lima i primi di ottobre del 2003 con tre compagni di viaggio, un giudice di gara della FPC per il controllo dei tempi, è giunto a Bogotà verso i primi di novembre. Gli avventurieri sono stati accolti molto bene ovunque e lungo il percorso si sono affiancati diversi ciclisti nelle diverse tappe.
Israel è nato a Huanuco 29 anni fa, una zona di alta montagna, ma da qualche anno abita a Lima, come lui stesso racconta: '...Persi mia madre quando avevo nove anni e nonostante sentissi la mancanza sua, del suo affetto e del suo calore, riuscivo in qualche maniera a fare sport e andare a scuola. Più tardi, per poter superare le difficoltà economiche mia sorella più giovane fu data in addozione ad una famiglia italiana. Ma la vita doveva ancora darmi un'altra prova ancora più difficile da superare.
Nel 1992, mentre mi recavo al lavoro in bicicletta mi trovai coinvolto in un incidente stradale provocato da un grosso camion. Fui investito in pieno, il mezzo finì con le sue pesantissime ruote posteriori sulla mia gamba sinistra. I dolori furono terribili ed estremamente insopportabili, poco dopo riuscì a vedere intorno a me medici e soccorritori prima di perdere completamente i sensi. Fui trasportato d¹urgenza in aereo alla capitale, la gli ospedali sono più attrezzati per questo genere di interventi. Una forte infezione non cessava di nuocermi, diverse cure e tentativi furono fatti dai medici, ma essi dovettero prendere la decisione di amputare l'arto. Dopo svariati giorni critici mi risvegliai ritrovandomi in una seconda vita. Così, in questa nuova realtà domandavo a me stesso come dovevo e potevo affrontare il destino d'ora in poi senza una gamba. Dopo un'analisi profondo di coscienza, dovevo portare fuori tutte le forze che avevo dentro di mé. Grazie alla mia base sportiva che avevo creato sin da bambino decisi di non essere un giovane senza sogni, avevo lo sport dentro di me che mi dava forza. Presi la bici per vedere se riuscivo a pedalare, cadute, colpi e graffiate furono all'ordine del giorno e diventarono piano piano amici miei. Capì che potevo farcela, l'incidente doveva rimanere ormai dietro di me, volevo mettermi alla prova facendo delle gare ciclistiche di minore importanza. L'animo sportivo continuava, decidendo di partecipare a gare più importanti con una bici più adeguata, correndo a fianco ad altri ciclisti con molta più esperienza di me. Dopo aver partecipato a diverse competizioni, realizzavo che dovevo prepararmi con più costanza, cercando di programmarmi le uscite e il lavoro. Si affermava in me sempre di più la voglia di poter riuscire ad andare a Sidney per i giochi paraolimpici, ma putroppo mi fu detto che ero l'unico della mia categoria e non potevo quindi partecipare...' In realtà, Israel aveva ancora desiderio di fare molte cose, progettò una grossa impresa mai riuscita da nessun ciclista in Perù. Voleva sfidare la distanza, riuscire a portare un messaggio a tutte le persone: 'lo sport non ha ostacoli'. Il 27 settembre 2002 il suo progetto 'Senza Limiti' fu messo in pratica, diversi sponsors accolsero la sua inziativa. Le cose sembravano mettersi per il meglio, fu invitato a partecipare al suo fianco anche il nostro Fabrizio Macchi. Il Challenge consisteva in una lunga pedalata lungo la costa, dal confine sud con il Cile a quello nord con l¹Ecuador, circa 2700 km diviso in 20 tappe approssimativamente. Fabrizio accolse volentieri il Challenge, ma a vigilia della partenza, durante un'intervista per una radio locale a Israel gli fu rubata la bici. Il progetto sembrava ormai svanire, una parte del ricavato della corsa doveva servire per l'acquisto di una protesi nuova per la gamba, un¹altra parte per riuscire a portare Macchi in Perù.
Le cose si complicarono irrimediabilmente a distanza di breve tempo dalla data fissata. Questa infatti non poteva essere spostata, c¹erano i mondiali non molto lontani nel calendario al quale Fabrizio non poteva mancare. 'Senza Limiti' si presentava complessa prima ancora di partire, gli sponsors riuscirono a dare una bicicletta nuova al campione peruviano, ma ci furono difficoltà economiche per portare Fabrizio, non si riuscì più a trovare altre soluzioni e risorze. Partì da solo, scoltato da due giudici di gara e da una pattuglia della polizia. Macchi comunque rimase aggiornato della grande e bellissima opera di Israel. Il Challenge riuscì nella sua iniziativa e obiettivi nonostante essa fu una vera odissea piena di ostacoli, alcuni anche gravi: subì un'aggressione ad opera di un ubriaco entrando in albergo durante la seconda tappa. Questo individuo, oltre al danno fatto all'atleta fece danni anche alla bicicletta. Ma nulla riuscì a fermare il grande Hilario, il Challenge fu portato vittoriosamente a termine, la protesi nuova gli fu consegnata in seguito al suo rientro a Lima, di fronte a un folto pubblico con molti giornalisti e televisioni presenti. Indimenticabile anche la pedalata 'Da Mare a Monti', un¹altra sfida anche se più breve, due tappe. Partendo dal dislivello minimo costiero sul mare di Lima per arrivare a 4000 metri in alta montagna, affiancando la ferrovia più alta del mondo, riuscendo a conquistare un vero Guinnes.Ora Israel ha un'altra impresa in mente. Una prova contro il tempo sui rulli che sta facendo in tutto il paese sfidando chiunque voglia concorrere a stare in equilibrio sui rulli per una certa quantita di minuti decisi in base alla città.
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1 comentarios:
Grande Israel,,,,Huanuco,,,, el Condor pasa,,,y de hecho que esta en muchas idiomas y ahora tu nos das una alegria,,,,,,,Peru
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